Via gli occhiali ma non gli occhialini

 
Sempre più sportivi si affidano alla tecnica SMILE per risolvere i propri difetti visivi.
Dire addio ai propri occhiali ma non agli occhialini.
 
 Il campione europeo e mondiale di nuoto nonché capitano della nazionale italiana di nuoto, Fabio Scozzoli ha appeso al chiodo i propri occhiali. Non gli occhialini, vogliamo rassicurare i tanti fan, ma solo quelli che ogni mattina appena alzati vanno indossati se si ha un qualche difetto visivo .
Da oggi grazie ai progressi delle tecniche d’intervento e alla tecnica SMILE, acronimo di Small Incision Lenticule Extraction, sviluppata per rendere l’intervento il più possibile minivasivo è stato possibile per lui dire addio a lenti a contatto e occhiali da vista.
 
“Si tratta sostanzialmente di una procedura per scolpire all’interno della cornea una minuscola lente a contatto, chiamata lenticolo, mediante un laser molto sofisticato, denominato laser a femtosecondi, che emette impulsi che durano milionesimi di miliardesimo di secondo ha puntualizzato il dottor Marco Fantozzi- oculista che ha eseguito l’intervento presso Casa di Cura San Rossore, tutor di Ultralaser  che opera presso Ipervision Studio. “Una volta intagliato, questo lenticolo viene estratto da un’incisione lunga solo due millimetri, quindi senza produrre un flap come nella LASIK: la cornea in sostanza non viene praticamente tagliata, e questo permette di rispettare al massimo la sua anatomia e la sua dinamica rispetto alla femtolasik; un altro grande vantaggio della tecnica SMILE è che non vengono tagliati i nervi corneali, garantendo una netta diminuzione della sintomatologia da occhio secco, che può insorgere dopo gli interventi convenzionali”.
 
Un aspetto importante da sottolineare è che ormai si tratta di procedure robotizzate, in cui la manualità del chirurgo è aiutata da appositi software che comandano l’azionamento del laser. Ciò va a tutto vantaggio della sicurezza, perché si riduce al minimo il rischio di eventi avversi. Inoltre, non ci sono particolari problemi di tollerabilità, per l’assenza di dolore e per i tempi di recupero decisamente contenuti. Nel mondo sono stati effettuati circa 2 milioni di interventi con la SMILE, che quindi ormai può essere considerata una tecnica standard.
 
L’ intervento è indicato per la miopia, cioè il difetto di vista da lontano; e per correggere l’astigmatismo, che comporta una minore nitidezza delle immagini a causa della superficie corneale deformata.
“Il punto importante è selezionare attentamente il paziente- ha commentato il dottor Fantozzi. “l’indicazione per tutti è quindi di rivolgersi a un chirurgo oculista con una comprovata esperienza in questo campo che, dopo un’approfondita visita, saprà indirizzare il soggetto verso l’opzione chirurgica più idonea alle caratteristiche del suo occhio”.
 
Gli unici limiti all’intervento di chirurgia refrattiva sono le diottrie: non più di 10 per la miopia e non più di cinque per l’astigmatismo. Il limite inferiore è invece la mezza diottria.





 

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